giovedì 23 ottobre 2008

Mobilitazione della scuola



“La scuola è aperta a tutti.
L’istruzione inferiore è obbligatoria e gratuita. I capaci e i meritevoli,
anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”.
(dall’ art. 34 della Costituzione Italiana)

FERMIANO LA
DISTRUZIONE DELLA
SCUOLA PUBBLICA

Senza una discussione in Parlamento, senza un confronto con la scuola, la ministra Gelmini impone un ritorno al passato per decreto legge. Reintroduce il voto di condotta ovunque, i numeri dove da tempo si usavano i giudizi, il maestro unico nella scuola elementare.
Sì, la restaurazione inizia proprio nella scuola che meglio funziona in Italia. Tornare al maestro unico, ridurre l’orario scolastico significa cancellare esperienze importanti e qualificate; significa limitare il diritto di bambine e bambini a imparare meglio e a consolidare dai sei ai dieci anni quelle competenze di base che possono permettere di affrontare meglio ogni successivo apprendimento. Significa eliminare il tempo pieno e tornare al doposcuola degli anni cinquanta. Qualcuno lo spieghi alla ministra: col maestro unico non si fa il tempo pieno. Ridurre il numero degli insegnanti è l’ossessione di questo governo. Classi più affollate, riduzione degli istituti scolastici sono davvero la ricetta per migliorare e qualificare la scuola? Il commissario europeo Figel ha dichiarato che è necessario aumentare gli investimenti nella scuola italiana. E invece il governo taglia brutalmente le risorse finanziarie e umane. Per fare cassa avremo meno insegnanti di sostegno, meno mediatori culturali che possano permettere una reale integrazione dei bambini stranieri. Tutto questo peserà sulle famiglie, costrette a pagarsi servizi (i trasporti quando saranno soppresse le scuole dei piccoli comuni, addirittura l’assistenza ai bambini con disabilità, le attività pomeridiane, ecc.), sulle donne che dovranno conciliare la riduzione di orario scolastico con il loro lavoro. Mette paura la brutale indifferenza con cui il governo si confronta con questi problemi: vuole risparmiare e se bambini e ragazzi saranno un po’ più ignoranti ci pensino famiglie e privati a risolvere i problemi.
Ma la scuola e l’università italiana non ci stanno. I dibattiti cominciano ad essere affollati come non si vedeva da tempo. Si stanno moltiplicando iniziative di protesta in tutta Italia. Anche nel nostro comune occorre lanciare una campagna di informazione e mobilitazione contro queste misure ciniche e sbagliate. DOCENTI E ALUNNI SVEGLIATEVI!!! Occorre organizzare dei volantinaggi davanti alle scuole o banchetti in piazza, coinvolgere i genitori, governare la politica. A Roma e in tante altre città sono iniziate le occupazioni simboliche delle scuole. Dobbiamo esserci anche nel Sud, nel Salento. Dobbiamo sollecitare e sviluppare iniziative analoghe dovunque possibile per difendere un bene di tutti sancito dalla Costituzione, dobbiamo difendere il DIRITTO ALLA FORMAZIONE PUBBLICA E DI QUALITA’.

sdtricase@libero.it www.sinistrademocratica.it


Nessun commento:

Posta un commento