giovedì 27 novembre 2008

Tricase: un'economia da far ripartire

Mancano ormai pochi giorni al D-Day. Il 3 dicembre cominceranno gli esami per il concorso per ausiliari presso l’ospedale di Tricase. Oltre 6000 domande per pochi posti a tempo determinato. Questi dati dovrebbero far riflettere l’intera comunità sulla gravità dell’attuale situazione economica. Trattandosi di posti a tempo determinato è evidente che non si tratta nemmeno del miraggio del posto fisso, ma della necessità per 6000 famiglie di sbarcare il lunario, o forse pagare qualche rata. Tutta la comunità dovrebbe ragionare su questi dati. A fronte di 6000 persone in cerca di un’occupazione, il territorio non offre nulla.

Tricase ha vissuto il decennio delle calzature, che seguiva il decennio del facon e a sua volta seguiva l’epoca della coltivazione del tabacco. Oggi invece non esiste nessuna prospettiva economica. Ci troviamo in un territorio fermo. Non esistono progetti imprenditoriali, non esiste un disegno, non esiste una speranza. Ed è questo ciò che più preoccupa in tale stato di cose. Non stiamo solo attraversando un periodo di crisi economica, ma nessuno ha un’idea da proporre su quello che potrebbe essere il futuro economico. A questo punto sarebbe opportuno che tutta la comunità cominciasse a interrogarsi, a confrontarsi su quali potrebbero essere le idee, i sentieri da seguire, per un’ipotesi di sviluppo futuro.

L’alternativa è l’emigrazione, l’invecchiamento progressivo e il definitivo declino prima della comunità e poi del territorio. Oppure saremo costretti a sperare nelle malattie, in modo da avere un ospedale sempre più grande…

10 commenti:

  1. Mio figlio è partito all'università da due anni. Credete veramente che ritornerà mai a Tricase? Che devo fare, farmi raccomandare? E dove? A Tricase ormai non c'è più niente.

    RispondiElimina
  2. Ma l'amministrazione comunale guarda al quotidiano, spende 10.000 euro per le luminarie, spende per il portavoce del Sindaco, spende per consulenze esterne non bene qualificate. Per i problemi seri non decide niente, solo promesse.

    RispondiElimina
  3. L'Amministrazione comunale non spende soldi a cazzo per le luminarie, per quelle ci ha pensato soprattutto il GAL S. M. di Leuca, per il resto non sapete che cazzo dire.
    Viva LUXURIA!!!
    Come siete finiti in basso.

    RispondiElimina
  4. Pregherei quanti intervengono in forma anonima di utilizzare almeno un linguaggio corretto. Grazie

    RispondiElimina
  5. NONOSTANTE LA CRISI ECONOMICA CHE HA IMPOVERITO LE FAMIGLIE, IL GOVERNATORE PUGLIESE STANZIA 6

    NICHI VENDOLA SI VESTE DA FARAONE ROSSO: SPENDE 6 MILIONI DI EURO PER LA NOTTE BIANCA IN PUGLIA

    MILIONI DI FONDI EUROPEI PER TRE NOTTI BIANCHE… LA PIU’ COSTOSA MAI VISTA IN ITALIA… PERSINO VELTRONI SPESE LA META’ E A ROMA… LA CGIL DEFINISCE LA SCELTA “IGNOBILE”

    Tantissimi soldi, destinati a rivitalizzare il turismo pugliese e che avrebbero potuto essere magari spesi questa estate in promozione delle splendide città e spiagge locali, saranno fatti sparire in appena tre giorni, dal 5 al 7 dicembre, in pieno inverno, dalla scelta di Nichi Vendola di finanziare con 6 milioni di euro, la Night parade, la più cara “notte bianca” della storia italiana.
    Mentre soffiano i venti della crisi economica che colpisce tante famiglie del sud a basso reddito, per soli 3 giorni di kermesse ludica, il governatore della Puglia non bada a spese, guadagnandosi, lui esponente di Rifondazione, il severo commento della Cgil locale che definisce “ignobile” la scelta operata.
    Sono previsti, in quei tre giorni, spettacoli di ogni genere, ma il confronto con quanto attuato in altre città è impietoso.
    La prima, pirotecnica e costosa “notte bianca” romana voluta da Walter Veltroni costò la metà, circa 3 milioni di euro.
    Milano per la stessa iniziativa nel 2004 spese appena 175mila euro, il resto fu pagato dagli sponsor. In Puglia si spenderà più che per il Carnevale di Venezia che costa 1 miliardo di euro, più di Umbria Jazz per cui si spendono 3,5 miliardi spalmati su una durata di 15 giorni.
    Solo il festival del cinema a Roma costa di più, anche se Alemanno ha ridotto la spesa da 17,6 a 15,5 milioni.
    La somma che la Puglia ha stanziato per la Notte bianca sarà gestita dal Teatro pubblico pugliese che ha ottenuto l’incarico senza bando pubblico.
    Vediamo le spese in dettaglio: 3 milioni di euro sono destinati al pagamento degli artisti, 180mila per Baglioni e Venditti, per il solo Cirque du Soleil saranno spesi 800mila euro.
    Saranno poi elargiti 1 milione di euro per “servizi di produzione e fitti”, 189mila euro per “logistica e trasferimenti”, 240mila per la Siae, 540mila per “coordinamento generale e organizzazione”, 600mila euro per la “promozione pubblicitaria”.
    Secondo il coordinatore regionale della Cgil, “questa vicenda è ignobile, non c’è alcuna possibilità di controllo sulle spese. Solo il 20% delle risorse sarà utilizzato a beneficio delle compagnie della regione, mentre per il resto i soldi finiranno fuori. In un momento in cui il Mezzogiorno fa una battaglia per qualificare la spesa pubblica, noi ci permettiamo di utilizzare così il denaro pubblico?” Critiche sono piovute da più parti, anche alla luce di una “notte bianca” in pieno inverno e con un clima che non promette nulla di buono, nonché per il mancato coinvolgimento di investimenti privati che avrebbero potuto ridurre l’esposizione dei contributi pubblici.
    Per molti, uno sperpero di denaro pubblico vergognoso, in un periodo dove turisti non ce ne sono e il richiamo da fuori è ridotto sia da questioni climatiche che dall’esigenza di risparmiare per troppe famiglie.
    Si rischia di veicolare l’iniziativa solo all’interno, alla ricerca di uno spot elettorale, senza alcuna valenza culturale e turistica.
    Sono lontani i tempi in cui Rifondazione sparava a zero contro gli sperperi canzonettieri e futili, la Tv spazzatura fatta di veline e attori.
    Altro che difesa della classe operaia, ormai Vendola si divide tra la vecchia e stinta bandiera rossa e la nuova e folgorante notte bianca, in un diluvio di quattrini gettati al vento per essere ricordato come l’ultimo “faraone rosso”… da rivoluzionario a impresario musicale.

    TRE NOTTI BIANCHE?

    TRE VOLTE VERGOGNA.

    VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! VERGOGNA!!!

    RispondiElimina
  6. LACONOSCENZARENDELIBERI.ILCANNOCCHIALE.IT

    INFORMATEVI......E LIBERATEVI.

    RispondiElimina
  7. Il "virus" è arrivato anche tra noi!!! Benvenuto!!!

    RispondiElimina
  8. Emeno male che si doveva usare un linguaggio corretto.

    RispondiElimina
  9. La cononiscenza rende liberi...anche l'umorismo!!!

    RispondiElimina